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Zero Assoluto

Ad un certo punto del primo tempo, quando uno dell‘ Aek  riesce nell’impresa di calciarsi un pallone in faccia, dico al figlio „Pensa che non segniamo contro questi qua“. Risate amare, di quelle che sarebbero profonde e liberatorie se la squadra in questione non fosse la propria. Non che ci aspettassimo chissà che cosa, avevamo […]

Ad un certo punto del primo tempo, quando uno dell‘ Aek  riesce nell’impresa di calciarsi un pallone in faccia, dico al figlio „Pensa che non segniamo contro questi qua“. Risate amare, di quelle che sarebbero profonde e liberatorie se la squadra in questione non fosse la propria. Non che ci aspettassimo chissà che cosa, avevamo già stabilito che il fischio d’inizio alle 19 fosse snervante perché non si sarebbe potuto andare a letto subito dopo la fine. Noia su tela. Aggravata dal fatto che di Sky avevamo fatto solo il pacchetto „Calcio“ nella convinzione perennemente crucca che l’emittente raggruppasse qui le partite di calcio. Eh no, per vedere l’Europa League bisogna sganciare 7.50 a partita perché fa parte di „Sport“. Insieme a curling, ginnastica rieducativa e freccette. Probabilmente hanno ragione loro. „Avresti pagato 7.50 per vedere un film talmente di merda al cinema?“ Il figlio mi lancia uno sguardo come se gli avessi chiesto dei preservativi.

Non ho idea cosa sia successo negli ultimi mesi. Dopo gli ultimi 6 anni di stagno gallianesco eravamo entusiasti. Dei nuovi preparatori, della dirigenza, del mercato. Delle amichevoli. Già, perché mentre la squadra nelle partite del pre-campionato sembrava pure frizzante con parvenze di gioco, ora assomiglia assistere alle prove della 3C delle Elementari di Trobaso per una performance di „The Walking Dead“. Non ho idea cosa bisognerebbe cambiare per migliorare. Ma ho una laurea in letteratura, ci pensa chi pretende 3 santi milioni netti annui per risolvere questi problemi. Ma che lo faccia in fretta, che si chiami Montella, Gattuso, Conte, Malesani o Padre Pio non mi interessa. Ti pagano l’equivalente di una dozzina di vite mie per battere almeno sti scappati di casa. O almeno segnare. Facciamo tirare in porta, va.

Intanto abbiamo speso 220 millioni per giocare peggio dell’anno scorso. Roba da Inter. ÇalhanoÄŸlu sembra aver disimparato persino come si scrive il suo nome. Kessié che ad agosto sembrava un T34 nelle pianure di Kursk ora non potrebbe neanche centrare un posteggio a piedi. E l’attacco nel frattempo è diventato talmente prolifico che possiamo mettere e togliere 3 tra Kalinic, Silva e Cutrone senza disturbare minimamente le trame di gioco. Non cito neanche Bonuccenbauer che ieri sera ha alimentato se non le fonti del gioco la domanda „Ma quanti anni ha Yepes? Gioca ancora?“ Che giocatore Yepes. Ma che bello era? È vero che spesso si apprezza una cosa appieno solo quando se ne è andata.

Ripeto, negli ultimi anni era per certi versi più facile accettare scempi del genere. La squadra era composta dalla rastrellatura dei giardini di Genoa, in panchina si susseguivano allenatori inventati e l’ambiente era in perenne depressione. Ora abbiamo speso l’equivalente di 12.000 Volkswagen Golf da mettere in campo che mi causano di rimpiangere i 15 Euro pagati a Sky per vedere zero gol, zero schemi, una manovra ai limiti del ridicolo e sentire il mio figlio al 90esimo „mammamia, ancora tre minuti di ricupero“, mentre si alza e si mette le pantofole per andare a fare meglio a FIFA 18. In compenso risparmio in Palexia che di solito uso per dormire meglio. Basta andare su Youtube e cercare „Le migliori azioni del Milan Stagione 2017/18“.

Dico che ad agosto ero molto curioso di assistere alla nuova stagione, per la prima volta in tanto tempo aspettavo la Serie A, volevo vedere il nuovo Milan. Certo che nessuno qui si aspettava di conquistare la Serie A in un blitz, ma vedere all’opera calciatori di un certo spessore tecnico mi sarebbe piaciuto. Invece no, la dea del calcio ce l’ha fatto annusare per poi decretare „eh ma ti vedo più come un amico“. Beh, grazie, Gemma di „Uomini e Donne“ sarebbe contenta. Anche lei vede sempre un sacco di miglioramenti. „Mancano solo i risultati.“ Prima di Vicenzino lo dicevano anche Brocchi, Inzaghi e la hapra che ora vince scudetti a raffica.

Aspettiamo fiduciosi allora, non può piovere per sempre. Peccato che ad inizio novembre la stagione sia ampiamente andata a farsi benedire, ma „la squadra ha bisogno di amalgamarsi.“ Ditelo a Pioli a cui i Della Valle hanno venduto persino i cinesini e rimpiazzato con giocatori a caso che hanno trovato nelle bustine della Panini. Ditelo a Eusebio „Walter“ Di Francesco che a Roma allena una trentina di giocatori che non ha mai allenato prima. Montella invece: „Quella di oggi non è stata una brutta partita: abbiamo interpretato meno bene il primo tempo, poi abbiamo cercato di fare la gara, io ho visto cose positive.“ Pensa se dovesse pagare 15 Euro per 180 minuti di sonniferi.

„Dai, magari col Sassuolo sarà la partita della svolta“ dico al figlio.

Grasse risate amare.

„Notte.“

„Notte.“