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I venditori di aria fritta

No, dai, ragazzi, ditemi voi italiani come sopportate il calciomercato. Ma si può? Tredici mila siti Internet, Sky, Mediaset, giornali, giornali sportivi, app, Facebook, Youtube, Youporn sparano notizie a ruota libera… E che me ne faccio? Una volta ho deriso il giornalismo per le riviste „da donna“ che riportano chi ha baciato chi e chi poi rimane incinta. […]

No, dai, ragazzi, ditemi voi italiani come sopportate il calciomercato. Ma si può? Tredici mila siti Internet, Sky, Mediaset, giornali, giornali sportivi, app, Facebook, Youtube, Youporn sparano notizie a ruota libera… E che me ne faccio? Una volta ho deriso il giornalismo per le riviste „da donna“ che riportano chi ha baciato chi e chi poi rimane incinta. Vi giuro, ho riso, ho pensato „Oh, e qui a Santa Maria dei Normanni che cacchio cambia se Rosella von Berggrün si è fatta infornare un bambino?“.  Perché si sa che noi maschi pensiamo solo a cose che hanno il potenziale di cambiare il mondo o hanno un diretto impatto sulla nostra vita. Come macchine da 200.000 Euro o le tette di Angelina Jolie.

O al calcio, da decenni uno degli ultimi rifugi del  vero maschio, ascoltando, per esempio,  i pareri di giocatori, giornalisti, presidenti, procuratori, giardinieri, cani, gatti e porci su chi va a giocare in quale squadra. Pieni di „Forse“, „Probabilmente“, „Non escluso“. Di solito sono esclusive riferite da „fonti vicino alla squadra X“ o al „giocatore Y“,  in cui raccontano che la squadra X avrebbe fatto un sondaggio per il giocatore Y, o perlomeno un pensiero. Dicono le fonti! E giù con più pareri. Perché si sa con esatezza scientifica che con il 4-2-3-1 sarebbe impossibile trovare una collocazione per Y. Discutiamo intanto pure le capigliature dei giocatori. „Gente poco seria quella con le creste.“ „Avete visto com’è conciato Boateng ultimamente?“ „Vabbé, sta con la Satta.“ Appunto.

Al Milan, per esempio, la situazione è un po‘ confusa. Le uniche certezze che abbiamo potuto raccogliere dai nostri inviati è che la squadra milanese affronterà la prossima stagione con Tevez, Kakà, Eriksen, Agazzi, Lodi, Poli, Nainggolan, Diego Lopez, Perin, Jorginho, Puyol, Ogbonna, Ilicic, Lijaic, Regini, Kucka, Cerci, Menez, Vergara, Pastore, Belfodil, Lavezzi, Verratti, Sirigu, Bianchi, Ibra, Astori, Richards, Sakho, Diamanti, Inler, Santon, Thiago Alcantara, Fabregas, Hernanes, Zaza, Strootman, De Ceglie, Honda e Matuidi in più. E Moscardelli come jolly.

Non voglio immaginare quante ore di vita siano state sprecate per seguire l’affare Poli. Dico Poli! E quante ore di lavoro sono state sprecate per scrivere, parlare, cercare foto, stampare e distribuire tutti i dettagli di questa presunta trattativa. Ho detto Poli? E poi qualcuno mi racconta che c’è la crisi. Oh, se un intero Paese per un’intera estate non ha altro da fare che seguire le flatulenze di Poli, allora non siamo ancora sprofondati abbastanza. Pensate che esistono paesi dove una squadra si compra un giocatore e lo comunica solamente a contratto firmato. E lo fanno sorridendo, non con questa aria di forzata serietà del Gianluca di Marzio di turno, perché dev’essere veramente difficile non scoppiare a ridere quando si parla di un probabile approdo di Igor Protti alla Fiorentina. O roba del genere.

Ma funziona benissimo. Funziona talmente bene che si è creata una vera e propria industria attorno al calciomercato. Presunto interessamento di Man City per El Shaarawy? 40 milioni? Subito si ferma Internet, perché la metà di un’intera tifoseria si mette in moto a spiegare come si dovrebbero spendere sti fantomatici 40 cucuzzi. Mentre l’altra metà è occupata a insultare la dirigenza. „Eh, ma brutto stronzo, questo vale almeno 80 millioni.“ „Ma sei fuori? Non ha segnato per l’intero girone di ritorno.“ „Vuoi vedere quanto segna con Pastore e Tevez al fianco?“ Per finire con l’inevitabile „lo porto io in braccio a Manchester!“ e la risposta milleusi: „Non capisci ’na minchia di calcio“. Vediamo. Intanto quelli del City devono ancora chiedere il permesso allo sceicco per la loro offerta. Pare eh, non siamo sicuri.

Less is more. Voglio ben sperare che di questi affari si occupino persone molto più preparate di me. Giustamente guadagnano anche più di me. Per me possono vendere chiunque e comprare chiunque, non è che mi mancherà il tempo per insultarli a dovere quando dovremo tornare a sudarci un terzo posto contro una retrocessa. Fino a quel momento, possono fare ciò che vogliono. Su Twitter, Facebook, Gazetta, Tuttosport, Corriere della Sera, della Notte e del Mattino. E su tutti i tredicimila siti Internet. Ho deciso che mi farò sorprendere! Se Tevez dovesse arrivare per davvero, ho il sospetto che in qualche maniera mi accorgerò: non credo che i geni del marketing rossonero mi farebbero passare inosservato l’acquisto. E, se arriva Poli, lo vedrò quando si siederà in panchina. E sapete una cosa? Mi basta!

39 Antworten auf „I venditori di aria fritta“

Altravita, il Calcio mercato per molti italiani è come il formaggio sui maccheroni…
se non ce lo metti s’arrabbiano…e se ce ne metti troppo….s’arrabbiano 😀
Ma non so se è proprio la tipologia di tifoso Italiano in genere, o l’ardore che pervade i Milanisti, visto che si parla di Diavoli, c’è fuoco a volontà!
Ogni parola di qualsiasi: giornalista, giornalaio o aspirante tale, è causa di tragedia…
ElSha forse se ne va…. e via i commenti:- Infame!! Ma si vai ingrato! Ne compreremo uno meno mercenario!
Il mercato del Milan è fermo…maledetta Dirigenza!! Tutti comprano si muovono, tutti comprano e loro nulla!!
E così via….
E‘ la tragicomica dell’estate, fatta per vendere…aria fritta….e giornali 😉

non credo che sono i milanisti ad essere particolarmente confusi. semmai la stampa riporta proprio ogni cazzata su una delle grandi squadre, magari a catania o brescia in questo senso vivono più tranquilli. ma quella dei commenti dementi vale credo per tutte le tifoserie…

Vedi Altravita…io ho un grave difetto…
amo SOLO il Milan degli altri me ne frega il giusto…anzi zero..
io non seguo neppure la Nazionale Italia…immaginati come sono messa 😉
Sono una tifosa stramba, che segue, ma ha le sue idee, non tecniche, perchè non ci capisco una mazza, ma il Milan è nel mio dna dalla nascita…
e non chiedetemi perchè 😀

beh, la nazionale non la seguo nemmeno io, altre squadre idem. poi noi siamo quelli con le spalle alla porta, che vuoi che capiamo di calcio. 😉

Beh, quando Gomez arrivò dallo Stoccarda c’era l’espertone Caressa che lo insultava ogni partita a „MondoGol“ il lunedì sera su Sky, figuriamoci. Lui ne sapeva più di Rumenigge.

Icor e basta: hai ragione, il meglio sono proprio „le cazzate in libertà“ (cit)
🙂 🙂 🙂

Perchè, in Acm c’è una „strategia di comunicazione“?
A parte che anch’io parlavo di Gomez come acquisto.
(faccina che sorride)

Ma come? Nell’articolo di Gimbal , che trattava proprio della strategia di comunicazione del Milan ,riguardo i calciatori che intende cedere, dicevi di essere d’accordo con lui e ora neghi l’esistenza di una strategia?

Minchia, come comunicazione sono maestri! Io non vedo molta strategia dal lato tecnico (anche se vedo un po‘ di svecchiamento e giovani interessanti, sperando che continuino), ma dal lato comunicazione hanno un’abilità leggendaria nel girare le frittate.

Credo che far paragoni col ricchissimo club bavarese sia del tutto inutile: come nulla fosse si sono sbarazzati di Klose e Olić; preso Gotze credo siano vani i tentativi del Dortmund di trattenere Lewandowski, proponendogli un rinnovo a quasi 5 milioni.
Hanno speso 40 milionazzi per Javi Martinez, cosa volete che sia un Mario Gomez per loro?

Lo so che ogni occasione è buona, ma il paragone era sulle strategie di communicazione, non sul mercato o la situazione finanziaria. A parte che parlavo dell’acquisto di Gomez, non della sua cessione.

Sono i tempi in cui viviamo.
Sono certo che se ci fosse stato internet negli anni settanta, sarebbe stata la stessa cosa.
Una volta c’era il quotidiano che leggevi la mattina e due/tre edizioni del tg. Altro non potevi sapere, forse forse dalle radio, forse…

La mia era solo una lamentela nel contesto che sono cresciuto in una realtà calcistica diversa. Quando Gomez è andato al Bayern (e con più di 30 milioni era il trasferimento più costoso della storia della Bundesliga) si erano letti due articoli su una trattativa e poi la presentazione del giocatore. „Gomez passa al Bayern. Fatevene una ragione.“ Poi si poteva discutere l’utilità di un trasferimento veramente accaduto.

Si ma infatti il mio commento era un rafforzativo del tuo post. 😀
Mi riferivo solo all’Italia.
Credo che il modo di fare italiota riguardo al calciomercato sia sempre stato così, l’unica differenza è che prima si facevano gossip e sproloqui mercantili, due o al massimo tre volte al giorno, seguendo le notizie di giornali e tg, ora siccome le notizie ci sono 24h su 24, 7 giorni su 7 e sono reperibili ovunque, il fenomeno si è amplificato.

Sisi, questo è poco ma sicuro. Il calcio moderno ha allestito tutti sti canali per poter trasmettere partite 24 su 24; grazie allo spezzone gioca sempre qualcuno. Poi, quando c’è la pausa estiva li devi riempire tutti sti canali… con aria fritta.

Comunque, seriamente parlando, un tempo questi commenti sulle bombe di calciomercato si facevano rigorosamente la mattina al bar o sulla sdraio, gazzetta aperta e vicino d’ombrellone a portata di mano. Adesso con twitter, fb, siti internet che trasmettono notizie 24 ore al giorno rimbambendoci di notizie è come se ci fossimo tutti dati appuntamento nello stesso stabilimento.
E le società come il Milan ci sguazzano, ci prendono all’amo come tanti pesci alla ricerca d’aria-buone notizie, ci tengono sulla corda con notizie, smentite, giravolte, bugie, basta che si parli, tenendo occupato il tifoso con una così grande mole di informazioni che ogni minimo tentativo di fare un ragionamento, una riflessione, viene stroncato sul nascere dalle ultime news, vere o false che siano.

Altravita, sono così d’accordo con te che ogni tanto invidio il tuo essere crucco, ogni tanto eh! 🙂 🙂
Le frasi „lo porto io in braccio“ e „non capisci ’na minchia di calcio“ sono il nostro specchio…siamo fatti così, e attento che può essere contagioso!

Fatto sta che quando sarò il vostro presidente vivrete tutti meglio! Trannè quelli che dubitano la mia infallibilità. Comunque si, Monica, è contagioso, ma solo perché capite ’na minchia di calcio. 😀

[Fatto sta che quando sarò il vostro presidente vivrete tutti meglio! Trannè quelli che dubitano la mia infallibilità.]
Il contagio è stato più rapido del previsto, poveri noi… 😀