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Davanti alla porta

Per combattere una crisi d’astinenza dal calcio mi sono guardato i playout della serie B tedesca. Tanto piove. Ad affrontarsi c’erano la nobile decaduta Dynamo Dresden contro i viola del VfL Osnabrück. Le mie simpatie stavano tutte dalla parte dei gialloneri, anche perché i ragazzi del Dresda possono vantarsi di una tifoseria meritevole di ben […]

Per combattere una crisi d’astinenza dal calcio mi sono guardato i playout della serie B tedesca. Tanto piove. Ad affrontarsi c’erano la nobile decaduta Dynamo Dresden contro i viola del VfL Osnabrück. Le mie simpatie stavano tutte dalla parte dei gialloneri, anche perché i ragazzi del Dresda possono vantarsi di una tifoseria meritevole di ben altri palcoscenici. Impressionante la loro performance anche ieri. Stavolta avevano il meglio le vespe, dopo l’andata persa 0:1 il Dynamo si assicura un posto nella 2. Bundesliga con un 2:0. L’unica tensione in casa altravita si sente al grido „Oh, ma come mai questo gioca in C mentre noi bestemmiamo ancora contro Abbiati?“

Già. Perché il Dresda poteva farne altri 2-3. Così come il portiere viola Manuel Riemann da solo era responsabile della vittoria dell’andata. Ha parato l’impossibile. Ottimi riflessi sulla linea, uscite sicure sia con le mani che con i piedi, freddezza nell’appoggiare la palla al difensore vicino anche sotto pressione, lanci lunghi fino all’area avversaria. Ottimo portiere, purtroppo è alto solo 1,86 m. Ma anche nella porta dei giallorossi si vedevano delle belle parate. Il keeper ancora più nano (1,82 m), figlio del mitico Ulf Kirsten, si è fatto riconoscere a suon di rigori parati. 5 su 7 per la precisione. L’ultimo sullo 1:0 nell’andata, una parata che vale la serie B.

Premetto che erano le uniche due partite del Osnabrück che ho visto quest’anno, magari questo Riemann di solito è una pippa inguardabile. Ma nemmeno il Dresda l’ho seguito attentamente. Quello che ho seguito attentamente invece è Abbiati, il camerata che ha appena prolungato il suo posto tra i pali di uno dei club più prestigiosi del mondo. Ecco spiegato il mio urlo di ieri sera. Ma com’è possibile che in due partite di play-out tra seconda e terza serie crucca si mettono in mostra due portierini che sucitano applausi? Mentre il nostro pelato, si, è capace di fare parate decisive, ma solo se nelle condizioni giuste: la palla non deve essere rasoterra, non deve essere un cross e sopratutto la palla non gli deve arrivare sui piedi. Quante bestemmie…

Settimana scorsa abbiamo visto un certo Manuel Neuer nella porta dell’attuale campione d’europa. Neuer è un portiere moderno, un portiere con i piedi. Se la difesa Bavarese recupera il pallone o in caso di lanci lunghi dell’avversario il Bayern può contare sistematicamente su 5 difensori. Perché Neuer ha piedi migliori di alcuni nostri centrocampisti, un talento che gli permette di salire spesso sulla linea die difensori e offrirsi per impostare o come soluzione di alleggerimento. Non butta via palloni, perché anche sotto pressione è capace di fregare l’attaccante con una finta e appoggiare la palla ad un compagno. Squadre come il Bayern hanno sempre un opzione in più per aprire il gioco e in fase difensiva trovano un portiere-libero dietro i centrali; spesso anche molto davanti alla propria area.

Abbiati un pò meno così. Ad ogni retropassaggio si suda freddo a causa dei suoi piedi di legno. Retropassaggi non esistono come opzione per liberarsi dalla pressione di un avversario che pressa alto. Prima perché il buon Cristian necessita di un paio di minuti per controllare la palla, poi per la sua abilità nel lanciare il rinvio lungo al primo attaccante, avversario, che capita. Se becca il campo. Allora mi chiedo perché il Milan si permette il lusso di prolungare il contratto ad un portiere mediocre. Un portiere che non riesce a dare sicurezza al reparto difensivo. Ripeto, sulla linea ha le sue qualità e non ho dimenticato nemmeno le parate decisive. Ma qualcuno capace di fare un passaggio di 5 metri o, chessò, essere sicuro nelle uscite non si trova? Magari nella serie C tedesca?

25 Antworten auf „Davanti alla porta“

… facciamo che il ’90 di Taibi appartiene a un’altra era.
Welcome in 2013, „Icor & basta“

Nel 1990 fu pagato 6 miliardi per fare il terzo portiere. Non ricordo onestamente quanto fu pagato al riacquisto nel 1997-1998, ma sicuramente di più, visto che veniva da un paio di stagioni esaltanti.

Icor, ti sei dimenticato di Massimo Taibi. Anche lui preso per fare il titolare, anche lui „fagocitato“ da Sebastiano Rossi.

Anche se almeno lui, a differenza di Lehmann, non ha avuto un gran prosieguo di carriera, per usare un eufemismo.

Quanto lo pagarono Taibi?
Perché per Galli e Lehmann non spesero poco.
Anche se poi in parte rientrarono con la cessione di Toldo.

Ritornando in tema, io ricordo che Abbiati per buona parte della sua carriera non aveva piedi peggiori della media dei portieri italiani. Mi sembra che solo negli ultimi anni ci sia stato un peggioramento tale da segnalarlo come il peggiore per distacco in quel fondamentale. Se si vuole un portiere moderno, capace di impostare o quantomeno alleggerire il pressing avversario l’ideale sarebbe rivolgersi alla scuola olandese.

Anni fa era anche meno necessario, forse anch’io non chiedevo ad un portiere di essere bravo con i piedi. Ma il calcio si è cambiato e spesso – nella mia limitatissima conoscenza di tattica – noto il vantaggio di squadre che hanno un Neuer fra i pali. Anche perché il retropassaggio è pur sempre una soluzione valida.

Poi era solo la partenza del mio pensiero. Mi basterebbe se Abbiati mi parasse il parabile con le mani. 😉

Abbiati, NON ha „due ferri da stiro al posto dei piedi“. Peggio, ne ha uno solo: il sinistro gli serve solo da stampella.
E io mi chiedo perchè i difensori si ostinano a dargli la palla, quando nel migliore dei casi il portierone riesce poi a calciarla in fallo laterale.
E che la buttino fuori loro allora!

Ma tu chi sei? Aiutino?

In effetti ogni volta che vedo un retropassaggio verso Abbiati mi coglie un piccolo conato di vomito di nervosismo. Buttarla per buttarla, che lo faccia un giocatore che quantomeno è in grado di capire verso dove sta indirizzando il lancio.

Ah, Jens Lehmann, quello dei pestaggi da saloon!
Di lui ricordo una delle prime (e pochissime) partite nell’autunno del ’98; una bella frittatona a San Siro contro la Fiorentina di Batigol. Lì il nostro, già vittima di un mancamento sull’1-0 di Batistuta, ebbe la geniale idea di raccogliere con le mani, con tutta la tranquillità del mondo, un retropassaggio dell’incredulo Costacurta: punizione dentro l’area e bomba gol dell’argentino per il momentaneo 2-0 e doppietta personale. Per la cronaca la partita finì 1-3 per la Fiorentina, e per la cronaca già lì Lehmann si giocò il suo futuro in maglia rossonera: venne sbolognato al Dortmund.

L’altro… sì, Giovannone Galli. 1986: welcome in 2013, Icor! 😀

Caro Cucu, si parlava di acquisti di portieri da parte del Milan nel corso degli anni, non di prestazioni degli stessi.
A domanda (tua) ho semplicemente risposto.
Benvenuto nella storia del Milan :D.

Principalmente in due occasioni: Galli e Lehmann.
Gli altri li ha presi a poco oppure li ha tirati su dal vivaio.

Il problema del portiere c’è. Uno buono, porta 7-8 punti in più nell’arco di un campionato. Abbiati per me ha saldo 0, ed ha il problema di essere fragile fisicamente

A voler essere pignoli il saldo stagionale di Abbiati potrebbe essere leggermente negativo.

Che poi in 14 anni di carriera, riuscire a furia di allenamenti ad avere quantomeno una parvenza di sicurezza, dovrebbe essere possibile…il migliore coi piedi che abbia mai visto è la buonanima di Mancini, portiere del Foggia zemaniano che faceva da libero e primo impostatore della manovra…al momento il migliore coi piedi è valdes, che però fa alquanto cacare a fare il suo vero mestiere…

Valdes, oltre ad essere bravo con i piedi, è molto bravo quando l’avversario gli si presenta a tu per tu. Erano le uniche due caratteristiche che servivano per essere ideale per quel Barça. Ecco, credo che lui nel Milan potrebbe fare veramente il vice-Montolivo.

La risposta è semplice: rinnovare ad Abbiati costa 3mln circa mentre prendere un altro portiere (decente) implica spenderne almeno 10 per l’acquisto e altri 4 per l’ingaggio del prio anno.

Amelia è molto bravo con i piedi. Purtroppo pecca in tutte le altre doti da portiere. Ottimo spunto, altravita: proviamo Amelia come vice-Montolivo?